IO NON AMO...

Io non amo il suo profumo, non lo chiamerei nemmeno profumo; se mai odore, non troppo sgradevole ma nemmeno particolarmente piacevole. Io non amo i suoi gialli pompon pelosi, perchè nonostante siano morbidi e leggeri mi pare sempre di vedere un portamento che se non è cadente poco ci manca. Io non amo la festa a cui è legata, quella "della donna"; non amo tutte le feste generalizzate e nemmeno le giornate dedicate a questa o quell'altra cosa.

Titolo: "Rami di frange e pompon"
Dimensioni: 12,5x12,5 cm circa
Tecnica: mista (acrilici ed ecoline), su carta 220 g/m²
Note: dettagli dorati

Forse ho esagerato, ho abbozzato questo post l'8 marzo e il mio non-amore per la festa di genere mi sta facendo parlare con ingiustificata antipatia anche della pianta ad essa legata; in realtà, quel che non mi piace non sono che dettagli di un bellissimo insieme e di cui almeno qualcosa mi piace molto: le foglie. Sono composte da file di foglioline che sfilano con piacevole rigore, le trovo delle piccole, fini, deliziose frange!

Ricordavo d'aver letto che "le foglioline della mimosa si chiudono l'una sull'altra se vengono toccate o ricevono altri stimoli esterni" ma controllando ho capito che è un ricordo impreciso: si muovono quelle della Mimosa pudica ma non quelle dell'Acacia dealbata ed è quest'ultimo il fiore giallo protagonista l'8 marzo! Entrambe le piante fanno parte della famiglia Fabaceae (o Leguminose) ma la mimosa a cui è ispirato il mio piccolo dipinto è del genere Acacia mentre l'altra, meno famosa, dai fiori rosa e dai rami spinosi, è del genere Mimosa. Come è arrivata allora l'Acacia dealbata ad essere chiamata mimosa? Il fatto è forse che Mimosaceae è un altro metodo di classificazione di questa famiglia, una definizione forse più antica o forse non più in uso o forse... non lo so! Anche sui forum degli appassionati ho visto persone far confusione e allora stavolta mi fermo qua, senza scoperte esaustive, felice d'accontentarmi di una manciata di ragionevoli dubbi.

Sia chiaro: sensati ma pur sempre dubbi! Non cadete nella facile creduloneria, prendendo per verità delle sfiziose imprecisioni, come spesso oggi si tende a fare. Non sto snocciolando lezioncine botaniche senza competenza ma solo chiacchierando con curiosità, per raccontare l'atmosfera in cui creo e suggerire spunti, ignoranti ma intelligenti. Faccio chiacchiere leggere... ma non superficiali: avete mai notato che tra leggerezza e superficialità c'è una sottile ma notevole differenza?


Tornando alle mie antipatie, sono così scontrosa ed asociale che l'8 marzo m'indispone il generale profluvio di mimose ed inneggiamenti alle donne e cerco di starmene in disparte ma quest'anno un "augurio non-augurio" della mia amica Federica (mi conosce bene e sa come prendermi) mi ha ammorbidita a riguardo e così ho iniziato a godermi l'atmosfera, almeno in senso floreale e a modo mio: dipingendo, ovviamente! Complice un post sull'Acacia dealbata, del 20 febbraio ma capitatomi sotto agli occhi proprio dopo aver sentito la mia amica e l'insieme m'ha fatto venir voglia di "mimoseggiare". Se siete curiosi trovate il post galeotto su "Donna di piante", cliccando QUI.

Spero di non avervi annoiato troppo con il mio caratteraccio e le definizioni scientifiche ma almeno la mia mimosa dovrebbe aver reso l'atmosfera allegra e visto che non ho altre chiacchiere da fare intorno a questo piccolo dipinto non mi resta che darvi l'arrivederci, al prossimo post tra realtà e fantasia!

Anna
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Commenti

  1. Io adoro la mimosa. Non la coltivo solo perché in vaso è sprecata e diventa difficile, mentre in piena terra fa tutto da sola o quasi, se ben locata. Molto bello il quadro, come sempre.

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    1. Ciao Novella, certamente ci sono piante che si prestano meno alla coltivazione in vaso, per fortuna è facile vedere mimose nei giardini altrui, così avrai modo di deliziarti lo sguardo quando esci di casa! 😊 Grazie della visita e dell'ennesimo graditissimo apprezzamento!

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  2. Ciao Anna, se passi da me c'è un regalo per te in data 27 marzo. Buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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  3. Ciao Anna, anche io rifuggo questa "festa" che comprendo poco e non amo il fiore.
    Ma il tuo lavoro è molto bello.
    Un abbraccio e buona serata

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    1. Grazie Mariella, sono felice che almeno la versione artistica della mimosa ti sia piaciuta! Magari anche a te, lontano dalla ricorrenza, piace un po' di più. 😉

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  4. Non amo neppure io il tutto intorno ottomarzesco mimoso .... ma la tua Mimosa l'adoro !

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  5. Io invece amo molto questa pianta, delicata e magica. Ne avevo una vicino alla casa quando ero piccolo, ma morì per il freddo nel famoso inverno dell'84 (mi sembra sia l'84, quello passato alla storia in tutta Italia per il freddo). Ora ne abbiamo un'altra, e quasi quasi ci rimaneva con questo freddo marzo, forse il secondo per freddo, della mia vita. Per fortuna, dopo avere passato il marzo in stato catatonico (sembrava secca), da qualche giorno a messo alle palline quel caratteristico giallo che la contraddistingue. Sulla "festa della donna" sono in controtendenza, nel senso che a me non dispiace. Come tutte le "feste" ha perso il suo originario significato, cosa successa purtroppo a molte, anzi quasi tutte, dalle religiose (che non mi interessano, essendo agnostico, ma noto essere solo commercio) a quelle civili (25 aprile e 1 maggio), che sono le mie preferite (sono quelle meno commercializzabili, ma a volte, risultano troppo ingessate, fatte solo per farle, e allora il significato scompare). Detto questo, non c'è festa come l'Otto Marzo disprezzata, attaccata, da troppi (chi a torto, chi a ragione, come probabilmente tu), che a me, bastian contrario, piace da matti: dalle manifestazioni agli strip, dalle pizze solo femminili, ai dibattiti impegnati. Nel web, a parte un'amica blogger, ho trovato unanimità nel prenderne le distanze ... e io, minoranza pensante, odio l'unanimità. Quindi, sto già pensando ad un post per il prossimo otto marzo :)
    p.s. bello questo unire l'arte alla spiegazione biologica della pianta

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    1. Grazie Alli per il tuo personale racconto mimoseggiante! Devo ammettere che dopo averla dipinta la amo di più, forse perchè non è più, per me, solo la pianta che si regala l'8 marzo.
      Io non ho notato un generale disamore per la festa della donna, a parte nel criticare donne che ne colgono più l'aspetto "sgallettante" (o meglio "sgallinante") che quello sociale. Evidentemente la snobbo così tanto che non mi sono nemmeno accorta che non interessa più a molti... quasi quasi allora inizia ad attirarmi! 😜
      Felice che ti piaccia il mix di creatività e informazioni, quelle botaniche mi sa che mandano molti in tilt, tu invece hai sicuramente interesse verso l'argomento e magari in qualche occasione avrai correzioni o aggiunte da fare! 😉

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